Buon pomeriggio lettori!!
Oggi vi porto una nuova intervista perla ma nuova RUBRICA intervista agli autori emergenti e non!
Oggi la nostra intervistata è Barbara Spucches autrice di "Nanciscor", che ringrazio ancora per avermi concesso di intervistarla.
Iniziamoooooo
Oggi la nostra intervistata è Barbara Spucches autrice di "Nanciscor", che ringrazio ancora per avermi concesso di intervistarla.
Iniziamoooooo
- Come mai hai deciso di autopubblicare il tuo romanzo e non ti sei rivolta ad una casa editrice?Ho deciso di autopubblicarmi dopo una lunga riflessione. In realtà quella attuale è la terza ristampa, le prime due edizioni di Nanciscor sono state editate da una casa editrice. In sostanza ho deciso di pubblicare in autonomia per le possibilità che da l’autopubblicazione, e perché trovare una casa editrice seria o appropriata è molto difficile per diverse ragioni: è rischioso investire su un esordiente, e quindi vieni preso poco in considerazione (o per nulla); è difficoltoso inserirlo nel mercato, a meno che non hanno già una loro visibilità; e la pubblicizzazione da parte della casa editrice è pressoché inesistente, soprattutto visto che la mia storia non ha descrizioni dettagliate di atti sessuali, che in questo momento è l’unica variabile che fa vendere nel mercato italiano.
- Hai in programma altre tue opere?
Nanciscor è il primo volume di una trilogia, già
Nanciscor è il primo volume di una trilogia, già
completa. Mi auguro di pubblicarle presto! In realtà ho tante altre storie nel cassetto, e una è ancora in stesura, ma ogni cosa ha i suoi tempi!
- Il tuo è un libro fantasy, che tratta le "tematiche" di draghi, elfi e nani... perchè hai voluto scegliere proprio questi argomenti?
Per quanto riguarda questa domanda, diciamo che è necessario fare delle precisazioni, collegate fra loro: innanzitutto, tra chi ama scrivere il fantasy si dice che è lui a scegliere te, e non viceversa; secondariamente, in realtà spesso il fantasy, i suoi personaggi, sono “solo” degli attori. I personaggi compio azioni e provano sentimenti che sono un po’ come il riflesso della realtà: spesso il fantasy racconta di società complesse, regolate da leggi che non sono poi così lontane dalle nostre, oppure governati da tiranni che non ammettono divergenze da ciò che è il loro mondo, e il mondo e le realtà che si costruiscono riflettono il loro pensiero, come succede nella saga di “Divergent”; la regolazione e il controllo dell’intera giornata quotidiana della persona comune, com’era per il Grande fratello in “1984” di G. Orwell; o anche lo sfruttare le telecomunicazioni e i media per condizionare e influenzare anche il pensiero degli altri, come succede in “Hungergames”. Questi semplici esempi non vi ricorda qualcosa della realtà di oggi? A me purtroppo si! Io non parlo di queste tematiche, ma mi interesso più che altro all’accettazione dell’altro diverso da me, a temi ambientali, che per me vuol dire fare qualcosa ogni giorno nella propria quotidianità, e alla differenza di genere, intesa non stereotipicamente, ma cercando di potare avanti quelle che sono le naturali differenze, e le necessarie precisazioni rispetto ai “ruoli” (?) che uomini e donne abbiamo nella società attuale.
Per quanto riguarda questa domanda, diciamo che è necessario fare delle precisazioni, collegate fra loro: innanzitutto, tra chi ama scrivere il fantasy si dice che è lui a scegliere te, e non viceversa; secondariamente, in realtà spesso il fantasy, i suoi personaggi, sono “solo” degli attori. I personaggi compio azioni e provano sentimenti che sono un po’ come il riflesso della realtà: spesso il fantasy racconta di società complesse, regolate da leggi che non sono poi così lontane dalle nostre, oppure governati da tiranni che non ammettono divergenze da ciò che è il loro mondo, e il mondo e le realtà che si costruiscono riflettono il loro pensiero, come succede nella saga di “Divergent”; la regolazione e il controllo dell’intera giornata quotidiana della persona comune, com’era per il Grande fratello in “1984” di G. Orwell; o anche lo sfruttare le telecomunicazioni e i media per condizionare e influenzare anche il pensiero degli altri, come succede in “Hungergames”. Questi semplici esempi non vi ricorda qualcosa della realtà di oggi? A me purtroppo si! Io non parlo di queste tematiche, ma mi interesso più che altro all’accettazione dell’altro diverso da me, a temi ambientali, che per me vuol dire fare qualcosa ogni giorno nella propria quotidianità, e alla differenza di genere, intesa non stereotipicamente, ma cercando di potare avanti quelle che sono le naturali differenze, e le necessarie precisazioni rispetto ai “ruoli” (?) che uomini e donne abbiamo nella società attuale.
- Quando trovi il tempo di scrivere?
Il tempo per scrivere lo trovo soprattutto la sera oppure durante le giornate di stop, quando non ho esami impellenti.
Il tempo per scrivere lo trovo soprattutto la sera oppure durante le giornate di stop, quando non ho esami impellenti.
- qual'è il genere che più odi o che non ti piace più di tanto?
Non ho un genere che odio, però non leggo il rosa, e non capisco l’utilità dell’erotico.
Non ho un genere che odio, però non leggo il rosa, e non capisco l’utilità dell’erotico.
-Cosa pensi dei blogger che chiedono collaborazioni e poi non le rispettano più? Tu se ti trovasse nelle veci dell'autore come ti comporteresti?
A me è capitato più volte, però di solito mando un messaggio dopo un po’ per ricordare, perché di solito parto dal presupposto che è sfuggito, perché ognuno ha altre cose da fare oltre a gestire un blog, e non mi reputo abbastanza “importante” per mettere davanti la mia vita o il mio libro rispetto alla quotidianità degli altri. Però mi è capitato una volta che una persona dimenticasse ripetutamente la collaborazione, e dopo averglielo ricordato la seconda volta, non le ho più scritto, né penso che lo farò. Più che altro mi dispiace, perché penso che qualsiasi tipologia di collaborazione possa dare origine a un’esperienza...
A me è capitato più volte, però di solito mando un messaggio dopo un po’ per ricordare, perché di solito parto dal presupposto che è sfuggito, perché ognuno ha altre cose da fare oltre a gestire un blog, e non mi reputo abbastanza “importante” per mettere davanti la mia vita o il mio libro rispetto alla quotidianità degli altri. Però mi è capitato una volta che una persona dimenticasse ripetutamente la collaborazione, e dopo averglielo ricordato la seconda volta, non le ho più scritto, né penso che lo farò. Più che altro mi dispiace, perché penso che qualsiasi tipologia di collaborazione possa dare origine a un’esperienza...
- Quali sono i libri che ti hanno cambiato la vita?
Domanda difficile! In realtà penso che l’unico libro che mi abbia cambiato la vita sia stato il primo, “Harry Potter e la camera dei segreti”, perché mi fece scoprire l’amore per la lettura. Però dei libri che mi hanno condizionata sono la trilogia de’ “Queste oscure materie” di P. Pullman (che consiglio vivamente), e “Le cronache di Narnia”, che penso che sia il libro più bello che io abbia letto. Poi adoro la letteratura, i gialli e i triller, mi inizio a interessare ai fumetti (e spero di scriverne uno a quattro mani un giorno, con qualcuno che sappia disegnare, perché io non ne sono capace) e… amo leggere! Non importa poi tanto cosa, l’importante è che sia un buon libro!
ADESSO VI LASCIO LA COPERTINA DEL LIBRO DI BARBARA E IL LINK DEL SUO PROFILO INSTAGRAM!
LINK PROFILO INSTAGRAM: https://www.instagram.com/nanciscorracconto
Domanda difficile! In realtà penso che l’unico libro che mi abbia cambiato la vita sia stato il primo, “Harry Potter e la camera dei segreti”, perché mi fece scoprire l’amore per la lettura. Però dei libri che mi hanno condizionata sono la trilogia de’ “Queste oscure materie” di P. Pullman (che consiglio vivamente), e “Le cronache di Narnia”, che penso che sia il libro più bello che io abbia letto. Poi adoro la letteratura, i gialli e i triller, mi inizio a interessare ai fumetti (e spero di scriverne uno a quattro mani un giorno, con qualcuno che sappia disegnare, perché io non ne sono capace) e… amo leggere! Non importa poi tanto cosa, l’importante è che sia un buon libro!
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