domenica 20 gennaio 2019

Recensione di "Ho chiesto rifugio al mondo" di Anna Faiola

TITOLO: Ho chiesto rifugio al mondo
AUTORE: ANNA FAIOLA
GENERE: Narrativa
PAGINE: 220
LINK D'ACQUISTO DI AMAZON: HO CHIESTO RIFUGIO AL MONDO
VOTO: 5/5⭐

Trama: 
Asia sembra aver ottenuto tutto: proveniente da una famiglia amorevole e che la supporta, laureata, ottiene un posto nella pubblica amministrazione ed è anche un buon capo. Tuttavia è insoddisfatta e ogni giorno conosce nuovi casi di rifugiati finché uno non la scuote al punto di convincerla a reagire. Armata di una fotocamera e di passione parte per lIndia alla ricerca di se stessa. 

Citazione:
Una persona potrebbe non avere limiti ed essere prigioniera, non dover rinunciare ed essere prigioniera, avere diritti ed essere prigioniera, poter scegliere ed essere prigioniera.

Il romanzo esordisce con una protagonista che rappresenta il giovane italiano medio. Neolaureata, vive nel paesino di origine ed è alle prese con un problema: è arrivata l’ora di essere grandi, ma non è ancora convinta di ciò che vuole fare da grande. L’Italia è un paese dove i giovani non possono sognare e hanno perso la voglia di lottare. La famiglia, tradizionale e amorevole, crede che il massimo per lei sia un posto fisso nella pubblica amministrazione e Asia ottiene anche quello.
Vive, però, ogni giorno le storie di immigrati, rifugiati e bisognosi che sono in cerca di asilo. Diventa responsabile non solo delle loro vite, ma anche di quelle della popolazione in quanto un suo giudizio può anche mettere in circolazione un mal intenzionato, cosa che scopriamo succeda. 
Asia, inoltre, è lesbica, ma sembra aver fatto i conti con questo fatto. Solo con lo svolgere degli eventi scopriamo, passo dopo passo, quanta fatica le sia costato. 
Nonostante tutto ciò, Asia un giorno ha l’illuminazione: non vuole più accontentarsi della vita, vuole viverla e abbandona ogni certezza per inseguire un sogno, la fotografia. Lo fa in un posto pericoloso per lei, l’India, partecipando a un progetto di volontariato. Il viaggio l’aiuterà non solo ad apprezzare di più ciò che ha, ma anche a trovare l’amore nonostante le cicatrici che le lascerà addosso, visibili e non visibili. 
Una lettura godibile, non appesantita dalle descrizioni e che porta alla riflessione su alcuni temi —così la libertà, com’è vista la violenza sulle donne — attraverso dialoghi nei quali i personaggi stessi riflettono e si confrontano. Personalmente ho trovato un po’ pesante affrontare il racconto delle attività giornaliere affrontate da Asia durante il soggiorno, forse perché volevo che succedesse finalmente qualcosa di grosso, ero in attesa che la storia e l’azione iniziassero. 
La storia però era iniziata da un po’, perché questo non è un romanzo di azione o di amore. E’ una storia di ricerca e di scoperta di se stessi e del mondo. L’azione non manca e quando arriva è violenta e veloce, sembra che finisca ma quando fai un sospiro di sollievo colpisce ancora una volta. 
E’ una storia che racconta una delle realtà presenti in India, della posizione delle donne e degli omosessuali e dello straniero; un invito a pensare, quando incontriamo l’ennesimo diverso che temiamo o trattiamo con scherno, a immaginare noi o un nostro pari all’estero dove noi siamo quel diverso ritenuto sbagliato. 

-Ana (contributor)
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