martedì 17 dicembre 2019

Recensione "Storia di chi ama sottovoce" di Elisa Venticinque a cura di Secret_ed_00

TITOLO: Storia di chi ama sottovoce
AUTRICE: Elisa Venticinque
campagna bookabook
GENERE: Romanzo rosa
PAGINE: 284

TRAMA
Innamorarsi del proprio migliore amico? È capitato a molti. Le cose si complicano se tu ti chiami Edoardo e lui Matteo. Edoardo ha 18 anni, una famiglia che cammina sul filo del rasoio di cui tenere insieme i pezzi e un segreto che gli lacera l’anima. Vorrebbe sparire, togliersi dalla mente tutte quelle volte in cui ha sognato di prendere il bel viso del suo amico di sempre per schioccargli un bacio, ma non può. Vorrebbe urlarlo al mondo intero, ma quanto può essere confortevole il silenzio? Proprio quando la decisione sembra essere stata presa, nella vita di Edoardo un grande ritorno porta scompiglio: è Sofia, la sua ex ragazza, quella che pensava di aver dimenticato. Tra momenti pieni di tensione e rivelazioni scomode, Edoardo si troverà al centro di una scelta che non credeva minimamente possibile: fa più paura rischiare o fare un passo indietro? Una storia che parla d’amore perché non saprebbe fare altrimenti e di quanto possa essere spaventoso ammettere chi siamo davvero.


Poche copie per raggiungere l’obiettivo del crowdfunding, della casa editrice @bookabook. O forse, proprio in questo momento è stato anche già superato. In entrambi i casi, ringrazio @Tante_piccole_recensioni per avermi dato da leggere questo libro molto delicato e introspettivo, che entra di prepotenza nei dubbi e nei desideri di un ragazzo di diciassette anni, Edoardo.
Già quella è una età difficile per qualsiasi adolescente, figuriamoci per lui, con un padre che beve e alza le mani.
Edo e la sorellina piccola Alice, così come la madre, soffrono la quotidianità, di un uomo violento e imprevedibile.
Oltre a questa angoscia, deve sopportare anche le pene d’amore. Dopo essere stato lasciato due anni prima dalla sua fidanzata Sofia, inizierà a pensare che i suoi sentimenti verso il suo migliore amico Matteo, siano in realtà di amore vero.
La loro amicizia, cresciuta fin dalla loro nascita (sono nati lo stesso giorno e le madri sono rimaste amiche) è una di quelle amicizie che pochi dall’esterno riescono a comprendere. I due giovani, nonostante diversi caratterialmente, riescono ormai a capirsi da un solo sguardo e sono sempre l’uno alle spalle dell’altro, per appoggiarsi o difendersi.
Matteo è fidanzato con la bella Elena, mentre Edo, incontrerà nuovamente Sofia. Cosa riserverà loro il destino?
Un amore nascosto, coltivato e taciuto, eventi incontrollabili dettati dalle nostre azioni.. tutto questo, nel romanzo “Storia di chi ama sottovoce”

VOTO:4/5⭐

Elisa Venticinque
Elisa VenticinqueSono una ragazza di 23 anni che scrive da quando ne aveva 8: poesie, racconti, libri piccoli e grandi hanno sempre accompagnato la mia crescita, al pari degli amici e dei giocattoli. Scrissi una prima versione di questo stesso libro a 17 anni, quando, pur di partecipare a un concorso indetto dalla Giunti, buttai giù 110 pagine in tre mesi. Grazie a quella prima bozza, arrivai fino in semifinale, classificandomi 35esima su più di 500 aspiranti scrittori.
Attualmente, sono al secondo anno di magistrale in Traduzione e Interpretariato e vivo come studentessa fuorisede a Genova. Sono un’accumulatrice seriale di libri – ne ho circa 200 in attesa di lettura tra Kindle e scaffale. Amo viaggiare, parlare le lingue che studio da sempre e, passo passo, sto cercando di capire quale sarà la mia strada in futuro. Nella mia vita sono cambiate tante cose, ma le parole sono sempre la mia costante.

Perché ho scritto questo libro?

Ho scritto questo libro perché i racconti avevano iniziato a starmi stretti e sentivo il bisogno di costruire dei personaggi tutti miei. L’ho scritto a più riprese, togliendo e aggiungendo, ma con un solo proposito: permettere a qualcuno, chissà dove, di riconoscersi in una storia non semplice. Una storia spigolosa, che mi assomiglia e che potrebbe dare a qualcuno il coraggio di essere sé stesso, senza maschere. L’ho scritto per ricordarmi di chi sono stata quando niente sembrava andar bene.

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