martedì 1 dicembre 2020

Recensione de "Gli inganni di Locke Lamora" di Scott Lynch edito Oscar Mondadori

 

TITOLO: Gli inganni di Locke Lamora (vol.1 della The Getleman Bastard)
AUTORE: Scott Lynch
EDITORE: Oscar Mondadori
GENERE: Fantasy
PAGINE: 612
PREZZO: €18,00 CARTACEO // €9,99 EBOOK
DATA USCITA: 1 Dicembre 2020
LINK AFFILIATO DI AMAZON: Qui
TRAMA
Nella misteriosa città di Camorr un orfano ha vita dura, e spesso breve. Ma il giovane Locke Lamora riesce a eludere la morte e a non farsi catturare come schiavo, fino a diventare un furfante provetto sotto la tutela del Forgialadri, un talentuoso artista della truffa. A capo della banda di fratelli dalle dita leste, noti come Bastardi Galantuomini, Locke diventa presto celebre, e si fa beffe persino del più temuto re della malavita. Ma tra le ombre si annida qualcuno di ancora più ambizioso e micidiale. Di fronte a un sanguinoso colpo di stato che minaccia di distruggere qualunque persona o cosa che abbia un senso nella sua esistenza, Locke giura di sconfiggere il nemico al suo stesso gioco crudele. Costi quel che costi.


Sono in difficoltà, perché provo delle sensazioni contrastanti verso questo libro, ma andiamo per gradi. 
Innanzitutto "Gli inganni di Locke Lamora" è il primo libro della saga de "I bastardi gentiluomini", ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima ed ero super entusiasta della cosa, fin dalle prime pagine il libro mi ha completamente inghiottita al suo interno, però molte cose purtroppo mi hanno fatta storcere il naso.
Intanto partiamo dalla trama di questo libro, cavolo, davvero davvero intrigante, non pensavo potesse essere così enigmatica e ambigua, leggendo la sinossi ho pensato sarebbe stato un bel libro, ma mai mi sarei immaginata che potesse essere così fatto bene e originale.
Diciamo che nel complesso il libro non è molto semplice, non solo a livello di linguaggio, ma proprio a livello di costruzione dei personaggi, dei luoghi e dei fatti, diciamo che non è un libro che si fa leggere in una notte, sia perché ha una mole molto elevata, di seicento pagine circa e sia perché non è un libro
facile da capire, ha bisogno del suo tempo in quanto i personaggi vengono descritti a poco a poco e solo a fine lettura riusciamo ad avere un quadro generale di ognuno di essi. 
I personaggi sono molteplici e tutti caratterizzati super bene, non sono personaggi semplici, ma sono enigmatici e molto problematici, ma non puoi non affezionarti a loro. Io personalmente li ho amati tutti, sia buoni che cattivi e ho amato soprattutto Locke, anche se ammetto che proprio su di lui mi aspettavo di più, ma la saga è lunga, quindi spero di riuscire a cambiare idea su di lui e che superi le mie aspettative.

Come ho già detto i personaggi sono molteplici e ammetto che molte volte ho avuto confusione non tanto nel riconoscerli, ma nel ricordare i loro nomi e quelli più importanti sono: Locke Lamora che è il protagonista maschile che fa come professione il ladro, ha iniziato a rubare fin da bambino, poi abbiamo i gemelli Calo e Galdo, gemelli in tutto e per tutto e questa cosa mi ha reso molto scettica al riguardo perché l'autore ha voluto evidenziare la loro somiglianza facendomi confondere ancora di più, in quanto la loro capacità è quella di scambiarsi l'identità, attenzione una caratteristica bella e originale, ma avrei preferito non ci fosse e infine, abbiamo Jean Tannen, anch'esso un ladro.
 Questi quattro personaggi sono quelli che mi hanno colpito di più e che appaiono maggiormente nella storia, ma oltre a loro ne appaiono altri.

Il linguaggio è quello che mi ha messo più in difficoltà, perché l'autore ha una scrittura non dico semplice, ma nemmeno complicata, ma il linguaggio è il mio problema, dobbiamo considerare anche il contesto storico in quanto la trama non è ambientata ai giorni d'oggi, quindi ci sta che sia più chiuso, più formale e più complesso, le persone di quell'epoca parlavano realmente così e non posso farne una colpa dell'autore, ma purtroppo, con tutta la buona volontà che ci ho messo nel leggere il libro non sono riuscita ad apprezzarlo. 
In generale non vado mai d'accordo con questo linguaggio così formale, sarà anche che non ci sono abituata quindi l'ho trovato "troppo" per un libro che è già "troppo" di sé.
Ma non è finita qui, perché può non sembrare, ma il libro mi è piaciuto, ha delle potenzialità che l'autore ha sfruttato al massimo, è riuscito a coinvolgermi e non me lo aspettavo. 
So che i libri saranno all'incirca sette e questa è la cosa che mi spaventa di più perché i primi tre libri oscillano dalle seicento alle settecento pagine, non oso immaginare come saranno i successivi volumi, ho paura che possa stancarmi e annoiarmi, ma sono fiduciosa. Non vedo l'ora di poter leggere il secondo volume e potervene parlare, perché la fine di questo primo libro è stata completamente inaspettata e mi ha lasciata un vuoto dentro immenso.
Spero di riuscire ad avere un rapporto diverso con questo secondo volume, ma sono convinta che la storia di Locke Lamora e la sua banda saprà stupirmi sempre di più.


Nessun commento:

Posta un commento